Negli ultimi anni, tra i business che sono cresciuti di più rientra senza dubbio quello della cannabis light. Sono tantissime le persone che la acquistano e altrettante quelle che, invece, si informano su come coltivarla in casa.
Nelle prossime righe, abbiamo cercato di fornire qualche utile consiglio in merito.
Come si coltiva la cannabis legale
La prima cosa da considerare quando si parla di come coltivare cannabis legale riguarda la scelta dei semi. Questi ultimi, devono essere acquistati da e-commerce e negozi grow shop autorizzati, che commercializzano prodotti le cui caratteristiche rispondono alle linee guida della Legge 242/2016.
Questo testo normativo, che è entrato in vigore nel gennaio 2017 con lo scopo di valorizzare la coltivazione della canapa in virtù della sua sostenibilità, prevede il fatto che, per essere legale, la cannabis deve avere una percentuale di THC, principio attivo psicoattivo, non superiore allo 0,6.
I semi di canapa, come già detto, possono essere acquistati tranquillamente anche online e ricevuti a casa con pacco anonimo, in modo da tutelare la propria riservatezza.
Per quanto riguarda la tipologia, si può parlare di:
- Semi di canapa femminizzati
- Semi di canapa autofiorenti
- Semi di canapa con crescita accelerata
Le luci migliori per la coltivazione della cannabis
Quando si parla di come coltivare la cannabis legale in casa, tra gli aspetti più rilevanti da considerare c’è senza dubbio la gestione delle luci. Chi pensa che sia necessario mettere in campo un budget alto può anche cambiare idea.
La coltivazione casalinga della cannabis può essere messa in atto anche con lampadine fluorescenti compatte ma anche con pannelli caratterizzati dalla presenza di luci a LED. In questi frangenti, si possono spendere poche centinaia di euro e costruire dei set di tutto rispetto.
Come gestire la germinazione
Tra gli aspetti da prendere in considerazione rientra senza dubbio l’avvio del processo di germinazione dei semi. Le alternative possibili per dargli il via sono le seguenti:
- Sistemazione dei semi nel terreno: l’alternativa in questione è la migliore per evitare alle proprie piante uno choc derivante dal trasferimento. Ricordiamo pure in questo frangente che non c’è bisogno né di grandi spazi, né di grandi budget. Un vaso di dimensioni contenuti va benissimo.
- Posizionamento su un tovagliolo di carta: in questo frangente, il tovagliolo con sui i semi deve essere posizionato su un piatto e sistemato in un ambiente buio e non troppo freddo. Fondamentale, nel caso di questa scelta, è preservare le proprie piante dall’umidità. Le migliori alternative per farlo prevedono il fatto di posizionare sul piatto principale un altro rovesciato. Un’ulteriore opzione, invece, chiama in causa la sistemazione, sul piatto sul quale sono stati posizionati i tovaglioli con i semi di cannabis, di un telo di plastica.
Si potrebbe andare avanti ancora tanto a parlare delle modalità per gestire la germinazione dei semi di cannabis. Tra le alternative in merito chiamiamo in causa anche i cubi di lana di roccia, la cui scelta comporta diversi vantaggi. Giusto per ricordarne qualcuno, citiamo la semplicità di gestione, così come la possibilità di concentrare in un piccolo spazio un grande numero di semi, anche cinquanta. Una volta che le piantine saranno cresciute, sarà possibile trasferirle senza particolari traumi.
Conclusioni
Degna di attenzione è ovviamente anche la fase vegetativa, che deve essere gestita in modi diversi a seconda che si parli di ambiente interno od esterno.
Nel primo caso, bisogna impostare l’illuminazione tenendo conto di un’alternanza tra diciotto ore di esposizione alla luce e sei di buio. Per quanto riguarda invece la coltivazione all’aperto, si ricorda che le piante di cannabis legale crescono più velocemente nei mesi estivi e primaverili. Maggiore è lo spazio che si lascia alle radice, maggiore è l’altezza che le piante possono raggiungere.