fegato

Il fegato è un organo ghiandolare di particolare importanza, il quale si occupa di numerose funzioni corporee. Tra le più importanti vi sono lo stoccaggio delle vitamine, il metabolismo dei nutrienti e la trasformazione di molecole farmacologicamente attive.

Possiamo parlare di fegato grasso (ovvero Steatosi Epatica) quando le dimensioni di questo particolare organo aumentano di oltre il 5% rispetto al normale volume, a causa di un sovraccarico funzionale nella sintesi dei lipidi. Questo porta a un eccessivo accumulo di grasso nelle cellule del fegato (epatociti), le quali si infiammano e talvolta si rompono.

Si tratta di un problema che sta aumentando e che riguarda principalmente persone tra i 50 e i 60 anni e donne in gravidanza. Attualmente, secondo recenti studi, compare anche nel 15% dei bambini, oltre che in più del 20% degli adulti ed è spesso asintomatico.

Quindi quali sono le principali cause? Come capirlo e come curarlo?

FEGATO GRASSO: LE PRINCIPALI CAUSE DELLA STEATOSI EPATICA

Un eccesso di zuccheri e grassi porta il fegato a dover affrontare l’arrivo di troppi acidi grassi, componenti fondamentali dei lipidi, ma tossici per questo organo. Per proteggersi, il fegato cerca di neutralizzare queste molecole e accumularle all’interno delle proprie cellule, sotto forma di trigliceridi. Questo è il meccanismo che porta alla formazione del cosiddetto fegato grasso.

Ma da cosa può derivare un tale eccesso di zuccheri e grassi nel fegato?

Nella realtà, le cause possono molte e varie, ma le principali, ovvero quelle responsabili di quasi la totalità dei casi di Steatosi Epatica, sono:

  • Sindrome metabolica: ad oggi è una delle cause principali ed è caratterizzata da sovrappeso, alti livelli di trigliceridi, diabete o resistenza all’insulina, aumento del grasso addominale viscerale e ipertensione arteriosa. Si tratta di una condizione presente in misura maggiore nei soggetti con obesità, ma non legata a questa patologia; infatti, si può verificare in pazienti con BMI (Body Mass Index) minore di 25, i quali pur avendo un peso corporeo normale accumulano grasso viscerale, e può non verificarsi in persone in sovrappeso, nelle quali il grasso viscerale potrebbe anche essere “buono” e quindi non causa danno epatico;
  • Malattie genetiche: tra cui l’ipo-betalipoproteinemia e i deficit di lipasi acida lisosomiale (LAL);
  • Tossicodipendenza alcolica;
  • Diabete di tipo 2;
  • Malnutrizione e dieta errata, eccessivamente ricca di grassi e zuccheri;
  • Uso di alcuni farmaci: tra cui estrogeni e corticosteroidi;
  • Malattie virali: ad esempio, l’Epatite C;
  • Squilibri ormonali.

Anche il tipo di microbioma intestinale, ovvero la flora batterica, e la predisposizione genetica hanno un ruolo importante nella formazione del danno epatico. Per quanto riguarda la genetica, sono in corso studi per isolare dei particolari geni che risultano avere funzione protettiva nei confronti del fegato e altri geni che invece hanno una funzione aggravante per questa patologia.

SINTOMATOLOGIA

Come già accennato, in molti casi il paziente non si rende conto di questa condizione, in quanto la Steatosi Epatica è spesso asintomatica, ovvero priva di evidenti manifestazioni. Occasionalmente possiamo, però, avvertire uno o più di questi sintomi:

  • Leggero fastidio nel quadrante destro dell’addome e malessere addominale;
  • Senso di pesantezza nella stessa zona o sotto l’arcata costale destra;
  • Sensazione di pesantezza dopo i pasti;
  • Alitosi.

Nei casi in cui la malattia si trovi già in fase avanzata, questi sintomi possono diventare più intensi e accompagnarsi, raramente, ad altri sintomi come:

  • Perdita di peso;
  • Ittero;
  • Perdita di appetito;
  • Stanchezza;
  • Agitazione e confusione;
  • Febbre;
  • Ansia.

Se abbiamo il dubbio di essere affetti da Steatosi Epatica, è importante recarsi dal proprio medico o da uno specialista per effettuare tutti gli accertamenti del caso ed ottenere una diagnosi, la quale, se positiva, è il passo necessario per capire come muoversi nel percorso di cura.

COME CURARE IL FEGATO GRASSO

Innanzitutto, per trovare la giusta cura è necessario capire la causa soggettiva del nostro fegato grasso, rivolgendoci al nostro medico. In ogni caso, una buona dieta povera di grassi e zuccheri, una ridotta assunzione di alcol e un buon esercizio fisico regolare sono i primi passi da fare.

Se la Steatosi Epatica è una conseguenza di un’altra malattia sottostante, la cura deve in primo luogo prevedere l’assunzione di medicinali specifici per quella determinata patologia. Se la causa è l’assunzione di un particolare tipo di farmaco, va valutato con il proprio medico come gestire l’assunzione di quel farmaco.

In generale, i medicinali più usati per il fegato grasso dipendono sempre dalla malattia sottostante e sono i farmaci antiobesità, come l’Orlistat, i nutraceutici, come la Betaina, gli antidiabetici, come il Rosiglitazone e il Pioglitazone e i farmaci per l’abuso di alcol, come la metadoxina. Nei casi in cui la perdita di peso è una vera e propria cura per la Steatosi Epatica, si può ricorrere ad alcuni trattamenti medici come il bendaggio o il Bypass gastrico e il palloncino intragastrico.

DIETA PER IL FEGATO GRASSO: I CIBI DA EVITARE E DA CONSUMARE

Dieta ed esercizio fisico regolare sono i migliori alleati contro il fegato grasso: non solo per curarlo, ma anche per prevenirlo!

Il cambiamento stabile del proprio stile di vita può anche essere la sola cura per la Steatosi Epatica, se non vi sono patologie sottostanti. Andiamo a vedere nello specifico cosa mangiare e cosa non mangiare per prevenire e curare il fegato grasso.

Cosa non mangiare

  • Evitare pasti troppo ricchi, le famose “abbuffate”;
  • Cibi ipercalorici, come fast food, cibo spazzatura, dolciumi;
  • Bevande e cibi ricchi di Nervina, come teofillina, caffeina o teobromina (ad esempio caffe, bevande energetiche, cola…);
  • Alcolici;
  • Alimenti ricchi di colesterolo e grassi saturi o idrogenati, come carne e formaggi grassi, insaccati, snack, margarina;
  • Bevande e cibi ad alto indice glicemico, ricchi di glucidi semplici o raffinati, come farine raffinate, bibite zuccherate, dolciumi;
  • Cibi ricchi di additivi, in particolare quelli confezionati.

Cosa mangiare

  • Carboidrati in porzioni moderate e a basso indice glicemico, come cereali, ortaggi, legumi e frutta poco dolce;
  • Cibi ricchi di fibre, in particolare quelle solubili;
  • Cibi ricchi di grassi buoni, come l’Omega-3 (pesce e oli e semi vegetali);
  • Cibi ricchi di antiossidanti, come le vitamine E, A e C, minerali (zinco e selenio) e polifenolici;
  • Alimenti ricchi di sostanze ricostituenti e depurative per il fegato, come la silimarina e la cinarina, contenute nel cardo mariano e nel carciofo;
  • Alimenti ricchi di vitamina B12, biotina e acido pantotenico, come i cibi di origine animale e i legumi;
  • Alimenti ricchi di acido folico, ovvero i cibi di origine vegetale consumati crudi.

RIMEDI PER IL FEGATO GRASSO

Per coadiuvare in maniera completamente naturale il trattamento delle steatosi, sono facilmente reperibili in commercio integratori specifici per il benessere del fegato, ossia mix di composti erboristici, antiossidanti, aminoacidici e anche di alcuni micronutrienti essenziali (vitamine e minerali), in grado di espletare un forte effetto depurativo nei confronti di questo delicato e importante organo.

Tali sostanze espletano effetti diversi ma tra loro sinergici, consentendo un’azione protettiva e al contempo disintossicante davvero interessanti. Esse si suddividono in:

  • coadiuvanti del metabolismo: polifenoli e antiossidanti in generale, glutatione, silimarina e cinarina, fosfatidilcolina, fitosteroli e lecitine;
  • rimedi erboristici classici, sotto forma di tisane, infusi, decotti, capsule o compresse a base di: carciofo, cardo mariano, genziana, fieno greco, liquirizia, propoli, aglio, germogli di rosmarino e gymnema;
  • modulatori dell’assorbimento: quelli che limitano l’assorbimento dei grassi, come lecitine e chitosano, quelli che limitano l’assorbimento dei carboidrati e le fibre, in particolare gomma guar, semi di psillio, guggul e glucomannano.

Infine ricordiamo l’importanza di conciliare il tutto con adeguato e costante esercizio fisico, dieta specifica e costante osservazione medica. La steatosi epatica non è infatti un semplice disturbo che può essere curato con rimedi veloci ma una patologia da non sottovalutare.