disturbo bipolare

Nella società odierna sono davvero tanti i disturbi esistenti in grado di colpire la personalità e l’aspetto mentale degli esseri umani. Molte più persone di quelle che potremmo pensare ne sono colpite e ne soffrono, e considerando la gravità di queste patologie si tratta sempre di situazioni da gestire con il massimo della serietà.

Proprio per questo motivo per qualsiasi problema di questo tipo, si tratti di disturbi dell’infanzia, dell’adolescenza o dell’età adulta, è necessario rivolgersi a determinate figure interne al settore. Esistono attività specializzate e con un alto grado di esperienza e competenza, come lo Studio Le Vele, che saranno in grado di esaminare ogni questione in maniera altamente professionale.

Dei disturbi dell’adulto, fa parte anche il disturbo bipolare: andiamo a vedere di cosa si tratta.

Disturbo bipolare: possibili cause e tipologie

Quando parliamo di disturbo bipolare ci riferiamo ad una particolare problematica che consiste in gravi alterazioni delle emozioni, dei pensieri e dei comportamenti. Fa parte della categoria dei disturbi dell’umore, e – con una definizione poco professionale – potremmo dire che è come se chi ne soffre presentasse un’alternanza tra diverse personalità al suo interno.

Ma quali possono essere le cause di una patologia di questo tipo? In primo luogo, i soggetti che ne soffrono presentano molto spesso episodi simili in famiglia. Si tratta quindi di pura genetica? In alcuni casi sì, ma non è questa l’unica causa. Il disturbo bipolare può essere infatti portato da una serie di altri fattori, e in particolare: stress, abuso di sostanze, assunzione di farmaci quali per esempio gli antidepressivi, cambiamenti stagionali e mancanza di sonno, tra i più comuni e conosciuti.

Tutti questi fattori possono portare a mutamenti fisici nel cervello di coloro che ne soffrono, oppure a squilibri vari – nei ritmi cardiaci, nel funzionamento della tiroide o nei neurotrasmettitori – ed a livelli molto alti di cortisolo. Tutti sintomi riscontrati nei soggetti bipolari. Andiamo adesso a vedere in quali tipologie può essere distinto il disturbo bipolare.

Esiste il Disturbo bipolare I, per decretare il quale è sufficiente un episodio maniacale che non sia riconducibile alla schizofrenia. C’è poi il Disturbo bipolare II, determinato da – almeno – un episodio ipomaniacale ed uno depressivo maggiore. Ed infine c’è il Disturbo ciclotimico che si verifica nel momento in cui un malato viva per almeno due anni con numerosi periodi con sintomi ipomaniacali e depressivi. La differenza tra questi tre periodi consiste sostanzialmente nell’intensità dei sintomi.

Le caratteristiche di ogni fase

Esistono nel disturbo bipolare fondamentalmente tre fasi: quella ipomaniacale, quella maniacale e quella depressiva. Le prime due possono essere collegate, poiché simili tra loro, per quanto riguarda la sintomatologia che le caratterizza.

Ecco quali sono i segnali delle fasi maniacale e ipomaniacale: una disinibizione eccessiva, comportamenti socialmente inappropriati, euforia esagerata (che può sfociare in un delirio di onnipotenza), azioni impulsive, grande energia che però viene canalizzata in comportamenti disorganizzati e inconcludenti, velocità di pensiero e di parola quasi impossibile da seguire. Il soggetto è sostanzialmente euforico, molto più di quanto fosse appena pochi istanti prima e di quanto la situazione esterna giustifichi ad essere.

Solitamente, queste fasi sono immediatamente seguite da quella depressiva, che è invece esattamente l’opposto. Da una sensazione di estasi si passa ad un abbattimento totale in termini di morale e sensazioni. Questa fase è caratterizzata da: umore molto basso, aumento o diminuzione di sonno e appetito, sensazione di affaticamento, mancanza di forze e di concentrazione. Può esistere infine anche una fase mista, che rappresenta in sostanza il passaggio da una fase di depressione ad una di eccitamento: questa si caratterizza per la presenza contemporanea di sintomi depressivi e ipomaniacali, ansia e irritabilità.