Quando si parla di chirurgia estetica, sono diversi gli interventi in cima alla classifica delle scelte dei pazienti. Tra questi, è possibile citare la mastoplastica additiva (ovviamente parliamo di un caso che riguarda un’utenza esclusivamente femminile). La sua popolarità non deve sorprendere. Dopotutto parliamo di un’operazione che riguarda il seno, simbolo incontrastato della femminilità e fondamentale per l’autostima di qualsiasi donna.
Se sei qui, significa che vuoi sapere qualcosa di più su questa procedura chirurgica. Perfetto! Nelle prossime righe di questo articolo, abbiamo elencato alcune cose che devi assolutamente sapere.
La mastoplastica additiva è pericolosa?
La risposta è negativa. Questo intervento, infatti, è una procedura di routine per i chirurghi esperti. Per rendersene conto, basta ricordare la possibilità di effettuarla in day hospital. In questo caso, la paziente viene sottoposta a un’anestesia locale con sedazione cosciente e, con un bendaggio compressivo e/o un reggiseno contenitivo, ha la possibilità di lasciare la struttura sanitaria il giorno stesso dell’atto chirurgico.
L’intervento di aumento del seno pregiudica un futuro allattamento?
Sono tante le donne che, avendo un seno poco sviluppato, decidono, in giovane età, di ricorrere alla mastoplastica additiva. In questi casi, è naturale preoccuparsi in merito alle possibili ripercussioni nell’eventualità di una gravidanza e di un eventuale allattamento. Cosa si può dire in merito? Che la mastoplastica additiva non è affatto un problema. L’intervento, infatti, non pregiudica l’integrità della ghiandola mammaria e dei dotti galattofori.
Il ritorno all’attività fisica
In virtù della popolarità dell’intervento, sono davvero tante le domande che le pazienti si fanno sulla procedura chirurgica di aumento del seno. Tra gli interrogativi in questione, rientrano quelli relativi alla ripresa dell’attività fisica. Dopo quanto può avvenire? Idealmente, dopo 6/8 settimane dall’atto chirurgico. Ovviamente si tratta di una stima di massima, che può cambiare a seconda del decorso della singola paziente.
Un aspetto a cui è bene fare attenzione riguarda il tipo di allenamento che si effettua. Quando si riprende, è consigliabile farsi seguire da un valido professionista e focalizzare gli sforzi sulla parte bassa del corpo, riprendendo con il tempo ad allenare anche le braccia e i pettorali.
Altri aspetti
Cosa dire, invece, della mastoplastica additiva in estate? In merito all’associazione tra questo intervento e la bella stagione gira un falso mito pericoloso. La mastoplastica additiva può essere effettuata in estate senza problemi e a dimostrarlo ci pensano i tantissimi interventi eseguiti ogni anno in Brasile, Paese culla della chirurgia estetica e zona del mondo dove, in media, le temperature sono alte per 12 mesi.
Quando si progetta di andare al mare dopo l’intervento, è utile mettere in primo piano qualche accortezza. Innanzitutto, è bene non esporsi al sole per almeno un mese dall’atto chirurgico. Inoltre, è opportuno utilizzare una crema solare ad alto fattore di protezione, in quanto i tessuti del costume da bagno, non tecnici, non sono in grado di schermare i raggi UV.
Proseguendo con l’elenco degli interrogativi da prendere in considerazione nel momento in cui ci si approccia alla mastoplastica additiva, non si può non prendere in considerazione la durata delle protesi.
C’è chi pensa che prima o poi debbano essere cambiate e che, addirittura, possano scoppiare in volo. Bene, non è affatto vero! Le protesi che vengono impiantate oggi, infatti, sono progettate per durare potenzialmente per sempre e non scoppiano in assenza di pressione.
Concludiamo rammentando che gli accessi chirurgici sono tre – il solco ascellare, quello sottomammario e l’area attorno all’areola del capezzolo – e che, in virtù della loro posizione, le cicatrici che si formano a seguito delle incisioni non sono visibili. Ovviamente questo non autorizza a trascurarle e a non controllare, man mano che passa il tempo, se il processo va avanti in maniera corretta.